L’avventura continua…su Rai 5!

Il programma si chiama Spartiacque – La cattedrale sull’acqua.
Viaggiando, vi racconterò la storia della costruzione del Duomo di Milano seguendo il tragitto della materia prima con cui è stato costruito, il marmo, sulle antiche vie fluviali.
Seguitemi sul nuovo blog http://spartiacque.blog.rai.it !

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Lo spartiacque

Il nuovo viaggio sta per iniziare!

Lo potete seguire su facebook o sul sito spartiacque.

Dal 10 luglio 2011, dalle Apuane a Roma.

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La recensione di ‘Sentieri Selvaggi’ rivista di cinema online

(doc) 14 TORINO CINEMAMBIENTE

“La Verifica Instabile”, di Guido Morandini

I momenti più emozionanti di Verifica Instabile sono quelli che raccontano della sfida di un uomo a perdersi tra le acque di una perfetta, silenziosa solitudine, e per forza di cose sono raccontati dalla videocamera che Morandini si è attaccato addosso; mentre il secondo occhio, che segue la canoa di Morandini dall’alto dei ponti sul Po, o lontano dalle rive, inquadrandolo mentre attraversa il fiume fino a farsi piccolo piccolo in lontananza, entra in gioco pienamente solo in occasione degli incredibili e singolari incontri che il protagonista vive durante il suo viaggio

Una delle scene più eloquenti del lavoro di Guido Morandini e Bruno Fruttini vede Morandini, che ha intrapreso questa traversata da Torino a Venezia seguendo il corso del Po in canoa e bicicletta, provare a telefonare ad un numero verde cui comunicare il suo passaggio attraverso un particolare canale del Po soggetto a sorveglianza. Morandini è dubbioso che la cosa possa funzionare realmente, fa il numero con un certo scetticismo. Invece ecco che un operatore non solo gli risponde, ma gli assicura che saranno lì a supervisionare il suo passaggio, grazie per aver avvisato. Morandini guarda in camera: “Funziona”, afferma, ma chiaramente non se l’aspettava. Una parte di Verifica Instabile è in qualche modo appesantita appunto da una verifica che sa già che risultato aspettarsi: le scorie nucleari riversate nel Po, le fabbriche a ridosso del fiume, l’acqua sporca, i torinesi che si sono dimenticati del fiume, addirittura il fruttivendolo che vende le pesche solo a cassetta, non sfuse.
Decisamente più imprevisti sono gli incontri con questa umanità trasversale in cui Morandini si imbatte seguendo le acque (altri personaggi sono finiti nei video che accompagnano il blog viaggiosulpo.wordpress.com che Fruttini e Morandini hanno aggiornato giorno per giorno durante il viaggio), e che raccontano di una gens di “fiumaroli” che va dai giovani capitani di nave agli anziani pescatori, dai solitari patiti di rafting al pittoresco “Re del Po” che va costruendo un parco giochi sulle rive con legno millenario trasportato dal fiume, per far giocare “tutti i bambini del Mondo”.
Anche se l’incastro si rivela decisamente funzionale, è difficile non accusare un leggero slittamento in queste sequenze di “intervista” per via dell’inserimento della seconda camera, quella manovrata da Fruttini, che segue da lontano il viaggio di Morandini e i suoi sviluppi. Il regista è infatti provvisto di una piccola videocamera che monta su di un braccio sulla sua canoa o sulla bici, attraverso la quale documenta visivamente tutto il suo viaggio, molto spesso autoinquadrandosi per affidare all’obiettivo pensieri e riflessioni che il Po scatena in lui. Ma in realtà l’occhio “ufficiale” è quello di Fruttini, abile montatore del film (arricchito infatti di spezzoni audio e video provenienti dal tanto cinema italiano che ha incrociato il corso del fiume), che segue la canoa di Morandini dall’alto dei ponti sul Po, o lontano dalle rive, inquadrandolo mentre attraversa il fiume fino a farsi piccolo piccolo in lontananza, e incontrandolo veramente solo in questi momenti in cui Morandini si ferma per imbastire una conversazione con qualche personaggio del Po. Gli unici frammenti, in realtà, in cui il senso di distanza dal cuore del viaggio che invece colpisce il resto del dialogo tra le riprese di Morandini e quelle di Fruttini si attenua sino a sparire.
Infatti, i momenti più emozionanti di Verifica Instabile sono quelli che raccontano della sfida di un uomo a perdersi tra le acque di una perfetta, silenziosa solitudine, e per forza di cose sono raccontati dalla videocamera che Morandini si è attaccato addosso, che registra il suo progressivo delirare in bicicletta (soliloqui, canti a squarciagola…) man mano che l’agognata meta si fa più vicina, e i kilometri macinati iniziano a pesare sull’equilibrio mentale. Ed è davvero riuscito il rapido frammento finale alla mostra di Venezia del 2010, con Morandini che gira per i red carpet e le sale del Lido con in mano un portatile che trasmette spezzoni della Verifica Instabile, “work in progress” come il nuovo Palazzo del Cinema del Festival, dove il film si chiude.

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Torino: recuperi sul Po

Il viaggio sul Po continua restando fermi a Torino.

In questi giorni, durante la pausa pranzo, scendo ai Murazzi ed incontro un fiumarolo speciale che ha sempre frequentato il fiume e con lui scendo in acqua.

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Proiezioni di “la verifica instabile” a CinemAmbiente di Torino

Carissimi amici, posso finalmente comunicarvi gli orari delle proiezioni de “La verifica instabile” al festival cinemambiente di Torino.

Mercoledì 1 giugno alle ore 22,30 sala 2 del cinema Massimo

Giovedì 2  giugno alle ore 21,30 all’Imbarchino – Parco Valentino di Torino.

Vi invito comunque a seguire le proiezioni del Festival perché tutti i film trattano tematiche a noi care.

Qui trovate il link al sito Cinemambiente

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Verifica instabile al Festival Cinemambiente di Torino

Il viaggio sul Po continua e riparte da Torino.

Finito il viaggio ‘fisico’ il 1° settembre 2010 a Venezia, cosa restava? Sicuramente un’esperienza straordinaria vissuta e condivisa con le persone incontrate lungo il fiume. Ma come raccontavo nei ‘pensierini della mattina’ un viaggio esiste (vedi il blog) se è registrato su memorie magnetiche e cartacee. Alla fine, in queste reti magnetiche sono rimaste 35 ore di luoghi, storie e persone da cui è nata la nostra ulteriore ‘Verifica instabile’: un documentario di 55 minuti che è stato selezionato nella sezione dei documentari italiani del Festival Cinemambiente di Torino che si terrà dal 31 maggio al 5 giugno. Vi anticipiamo il trailer del documentario

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Percorsi su carta 3 – Da Ostiglia a Venezia

In blu il percorso effettuato in canoa, in rosso quello in bicicletta.

Nona tappa: Ostiglia-Sermide-Ferrara. Bici 45 km, canoa 20 km

Decima tappa: Ferrara-Pontelagoscuro-Adria. Canoa 7 km, bici 58 km

Undicesima tappa: Adria-Porto Tolle-Scannoboa. Bici 35 km, canoa 20 km

Dodicesima tappa: Porto Tolle-Boccasette-Sacca degli Scardovari. Canoa 20 km, bici 30 km

Tredicesima tappa: Adria-Porto Viro-Chioggia-Lido di Venezia. Bici 40 km, canoa 30 km

 

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Percorsi su carta 2 – Da Pavia ad Ostiglia

In blu il percorso effettuato in canoa, in rosso quello in bicicletta.

Quarta tappa: Pavia-Spessa-Pizzighettone. Canoa 20 Km, bici 26 Km

Quinta tappa: Pizzighettone-Santo Stefano Lodigiano-Sannazzaro-Crotta d’Adda-Cremona. Canoa 35 Km, bici 25 km

Sesta tappa: Cremona-Casal Maggiore – Boretto: bici 80 km

Settima tappa: Boretto-Ponte sull’Oglio-Mantova. Bici 18 Km, canoa 34 km

Ottava tappa: Mantova-Governolo-Ostiglia. Bici 20 km, canoa 15 km

 

Da Pavia ad Ostiglia

 

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Percorsi su carta 1 – Da Torino a Pavia

In blu il percorso effettuato in canoa, in rosso quello in bicicletta.

Prima tappa: Torino-Saluggia-Trino. In bici 78 Km percorsi tra strada ed esplorazione dei luoghi; 3 Km in canoa.

Seconda tappa: Trino-Frassineto Po-Pieve al Cairo. Bici 27 Km, canoa 45 Km

Terza tappa: Pieve al Cairo-Bereguardo-Pavia. Bici 45 Km, Canoa 18 Km

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Falsomovimento.it

A volte la memoria ricrea con elementi nuovi e vecchi nuove strutture e nuovi racconti.

Da Torino a Venezia, un falsomovimento shakerato ed integrato per rivivere il grande fiume e le sue storie. Su Libero Video. Per ora.

falsomovimento.it

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